La legge italiana disciplina la crisi del rapporto matrimoniale, in due distinte fasi: la separazione e il divorzio. Solo con quest’ultimo, tuttavia, si determina lo scioglimento degli effetti civili del matrimonio. La separazione, invece, è uno strumento attraverso il quale i coniugi -pur rimanendo marito e moglie- sospendono gli effetti del matrimonio, in attesa di una riconciliazione o di un provvedimento di divorzio.
La separazione, quindi, costituisce un passaggio temporaneo, durante il quale vengono meno i doveri di coabitazione e di fedeltà che derivano dal matrimonio, salvo il dovere di continuare a mantenere, educare e istruire i figli e l’obbligo di assistenza materiale verso il coniuge economicamente più debole.
Il codice civile disciplina due forme di separazione: consensuale, nell’ipotesi in cui i coniugi stabiliscano, di comune accordo, i caratteri della sospensione del loro rapporto matrimoniale; giudiziale, in caso di disaccordo tra i coniugi circa i termini della separazione.
La separazione consensuale
In caso di separazione consensuale i coniugi hanno a disposizione diversi strumenti, il più agevole dei quali è senz’altro la negoziazione assistita da un avvocato: questo procedimento, introdotto nel 2014, prevede la possibilità di rivolgersi ad un avvocato e stabilire davanti allo stesso un accordo di separazione.
La procedura è sicuramente più rapida rispetto alla omologazione della separazione da parte del Tribunale, ancora prevista dall’ordinamento italiano. Una terza via è quella della dichiarazione di separazione innanzi al Sindaco, quale ufficiale dello stato civile.
La separazione giudiziale
La separazione giudiziale è, come si è detto, la seconda forma di separazione prevista dal codice civile. In questo caso, mancando un accordo dei coniugi circa i termini della separazione, è necessario avviare una vera e propria causa, la quale si concluderà con una sentenza.
La parte che avvia il procedimento dovrà necessariamente essere assistita da un avvocato ma, si noti che la separazione giudiziale può trasformarsi in qualsiasi momento in separazione consensuale, con maggiore vantaggio per le parti coinvolte.
Patrocinante avanti alle Magistrature Superiori
Professore presso il Dipartimento di Studi Giuridici dell’Università Bocconi