- Nel quadro del processo di internazionalizzazione perseguito dalle Facoltà di Giurisprudenza, assume rilevanza -nel quadro dei nuovi assetti didattici, come delineati dal Ministero dell’Università- l’insegnamento di “Fondamenti del Diritto Europeo”, affidato ai professori di Diritto romano, nella piena consapevolezza del patrimonio, di metodo e di conoscenza, anche in chiave di professionalizzazione degli studi, che si ricava, nella formazione del giurista moderno, dall’esperienza del diritto romano.
Tale insegnamento, infatti, mira a sottolineare le influenze che l’esperienza giuridica romana ha esercitato sul diritto moderno e, in particolare, sulla comune esperienza europea, i cui “fondamenti” giuridici, tanto nel settore del diritto privato, quanto nel settore del diritto pubblico, affondano le radici, storiche e sistematiche, sia per i sistemi di civil law che per quelli di common law, nelle opere dei giuristi romani.
- La scienza giuridica, infatti, ha formato le proprie categorie concettuali e i sistemi per la loro applicazione sui canoni ermeneutici elaborati dalla giurisprudenza romana, la cui riflessione ha tradizionalmente influenzato le esperienze giuridiche dei sistemi giuridici moderni.
Lo studio della tradizione del diritto in epoca romana, seppure non esente, come ogni categoria del sapere umano, da alterne fortune, non ha mai abdicato al proprio ruolo di elemento fondante di ogni esperienza giuridica, anche contemporanea: al riguardo, è emblematica la celebre metafora di Goethe, che, in relazione al ruolo assunto dal diritto romano nella tradizione giuridica europea, scriveva che siamo di fronte ad un’“istituzione intramontabile, la quale, simile ad un’anatra che si immerge nell’acqua, di tanto in tanto scompare, ma non va mai interamente perduta e prima o poi riemerge in tutta la sua vitalità”.
- Pur non essendo evidentemente ipotizzabile fare assurgere il diritto romano a sistema positivo, poichè distante da realtà sociali, culturali ed economiche non comparabili con quelle della tradizione antica, è certo che, grazie al suo primato scientifico, quando si è posto il tema della formazione di un “diritto europeo”, è parso naturale rifarsi alla tradizione romanistica per la formazione di un sistema giuridico che, nel quadro di un’impostazione metodologica di matrice comparatistica e storicistica, attribuisse all’esperienza giuridica del diritto romano il ruolo di matrice fondante di un ordinamento comune agli stati membri dell’Unione Europea.
- In tale chiave, è oggi particolarmente vivo l’interesse per lo studio del diritto romano, quale esperienza storica irrinunciabile per la creazione e per l’applicazione di un diritto comune europeo, con valenza universale e in prospettiva unitaria, tradizionalmente definito con la evocativa espressione di “ius commune”.
Un sintagma, del resto, che trova significativo richiamo nello “ius commune omnium”, utilizzato, per la prima volta, dai giuristi romani, come si legge nel primo libro del Digesto di Giustiniano (D. 1.1.9), parte di quell’opera giuridica fondamentale che è il Corpus Iuris Civilis, che, sua volta, l’aveva recepito dal manuale istituzionale di Gaio (Inst., 1.1), destinato -in epoca classica- all’insegnamento elementare e divenuto un modello ideale di tecnica espositiva, ancora oggi viatico indispensabile, come anche in parte vedremo, per la corretta comprensione degli istituti giuridici che fondano il nostro ordinamento positivo.
Ius commune, dunque, come complesso di norme comuni, applicabili, in generale, a tutti i cittadini, per indicare la ratio su cui si fonda l’intero sistema giuridico con valenza generale, contrapposto allo ius singulare, che, al contrario, si allontanava da tale visione unitaria dell’ordinamento.
- L’obiettivo dell’insegnamento di Fondamento del diritto europeo è quello di offrire testimonianza allo studente, già in possesso delle nozioni istituzionali, della centralità del diritto romano per l’acquisizione degli strumenti culturali e metodologici finalizzati all’apprendimento dei principi teorici, delle tecniche interpretative e delle pratiche applicative del diritto europeo, sostanziale e processuale, poiché fondato sulla tradizione storica del diritto romano, quale modello ideale per la formazione di una cultura giuridica dell’operatore del diritto contemporaneo.
Patrocinante avanti alle Magistrature Superiori
Professore presso il Dipartimento di Studi Giuridici dell’Università Bocconi